Dal 2015, il Decreto Lorenzin ha stabilito a livello nazionale le condizioni necessarie all’utilizzo e alla rimborsabilità della cannabisterapeutica, dando indicazioni sulle patologie e le modalità che permettono ai cittadini di ricevere la sostanza medica con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR).

Nel Decreto del Ministero della Salute del 9 novembre 2015, si precisa che “la rimborsabilità a carico del Servizio Sanitario Regionale è subordinata alle indicazioni emanate da parte delle Regioni o Province autonome”. Successivamente, la legge n. 172 del 4 dicembre 2017 ha previsto che la cannabis terapeutica venisse rimborsata a livello del Sistema Sanitario Regionale, rendendola mutuabile in tutte le Regioni, che avrebbero dovuto adottare il provvedimento, deliberando sulle modalità tecniche di applicazione. Per questo, dopo la promulgazione di questa legge, diverse Regioni sono intervenute per applicarla, stabilendone le modalità di prescrizione e rimborsabilità.

Oggi è così anche in Calabria, dove il 20 ottobre 2022 è stata approvata la legge che prevede la rimborsabilità della cannabis terapeutica. Il Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità la legge regionale relative alle "Modalità di erogazione dei medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche". Così come disposto dal Ministero della Salute con il DM 9 novembre 2015, adesso anche in Calabria i farmaci e i preparati galenici a base di cannabis possono essere anche rimborsati, mentre in precedenza tutti gli oneri erano a carico del paziente.

Chi può avere accesso alla cannabis terapeutica in Calabria

In Calabria, come su tutto il territorio nazionale, i cittadini possono avere accesso alla cannabis terapeutica per trattare i sintomi di alcune patologie, quando i farmaci tradizionali non hanno fatto effetto. La legislazione italiana, infatti, stabilisce che “l’uso medico di cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta”, ma una possibilità di trattamento dei sintomi, in supporto alle terapie standard, quando queste non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti collaterali non tollerabili.

Gli impieghi della cannabis terapeutica riguardano diverse patologie e sono riconosciuti per:

  • Patologie che implicano spasticità associata a dolore, come la sclerosi multipla;
  • Il dolore cronico;
  • Il trattamento di nausea e vomito causati da radioterapia, chemioterapia, o terapie per l’HIV;
  • La stimolazione dell’appetito in pazienti che soffrono di cachessia, anoressia, nei pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa;
  • Cone effetto ipotensivo nel glaucoma:
  • Per ridurre i movimenti involontari del corpo nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Inoltre, la cannabis può essere prescritta anche per trattare altre patologie, purché la sua efficacia sia documentata da studi e ricerche scientifiche, che ne provino le potenzialità terapeutiche.

Chi può prescrivere la cannabis terapeutica in Calabria?

Qualsiasi medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta iscritto all’Ordine può prescrivere la cannabis terapeutica per il trattamento dei sintomi previsti dalla legislazione. Importante: per il trasporto dei medicinali cannabinoidi è fondamentale avere sempre con sé la prescrizione, anche nel caso in cui il trasporto viene effettuato da una terza persona.