La cannabis terapeutica può migliorare lo stile di vita dei pazienti con colite ulcerosa. A sostenerlo è uno studio portato a termine da un gruppo di ricercatori israeliani, che ha analizzato i benefici della sostanza ricca di THC contro la malattia infiammatoria intestinale.

Cos’è la colite ulcerosa?
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria che colpisce l’intestino, inizialmente solo il retto, estendendosi poi a tutto il colon. La malattia, la cui origine non è ancora chiara, può iniziare a qualsiasi età, ma solitamente si manifesta tra i 14 e i 24 anni, con dolore addominale e diarrea. Attualmente non c’è una cura definita contro questo tipo di patologia intestinale, che diventa cronica con riacutizzazioni alternate a remissioni, ma le terapie a base di farmaci riescono ad alleviare i sintomi e a prevenire le complicanze. Complessivamente, solo il 40-60% dei pazienti risponde positivamente ai trattamenti attualmente disponibili, che possono comportare anche “rischi a lungo termine tra cui tumori maligni, infezioni e diminuzione della densità ossea”.

Inoltre, negli ultimi anni, l’incidenza della colite ulcerosa “è aumentata” soprattutto nel mondo sviluppato. “La malattia- spiegano i ricercatori israeliani- rappresenta un notevole onere personale e socioeconomico a causa dei suoi effetti sulla qualità della vita dei pazienti, sul funzionamento quotidiano e sull’uso del sistema sanitario”.

La cannabis migliora lo stile di vita
Data la mancanza di un trattamento specifico, molti pazienti fanno uso di cannabis terapeutica per alleviare i sintomi della colite ulcerosa. Nonostante questo, però, gli studi sull’effettiva efficacia della sostanza contro la malattia sono ancora limitati e quelli presenti precedentemente, nonostante suggerissero un beneficio clinico, non erano “randomizzati controllati e non includevano informazioni sulle dosi, sull’entità della malattia endoscopica e sull’effetto del trattamento sull’attività della malattia e sui marker infiammatori”.

Per questo, i ricercatori israeliani hanno deciso di portare a termine uno studio “in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo”, durante il quale a un gruppo di pazienti sono state fornite, per un periodo di 8 settimane, sigarette con 0,5 g di fiori di cannabis essiccati, contenenti 80 mg di THC. All’altro gruppo, invece, sono state somministrate sigarette placebo. Lo studio comprendeva 32 pazienti, di cui 14 di sesso femminile, con un’età media di 30 anni.

I risultati hanno mostrato un miglioramento dei principali sintomi clinici associati all’infiammazione intestinale, tra cui il dolore, e il miglioramento della qualità della vita, della salute, dell’appetito e della concentrazione. In sostanza, “il trattamento a breve termine con cannabis ricca di THC ha indotto la remissione clinica e ha migliorato la qualità della vita nei pazienti con colite ulcerosa”. Tuttavia, il trattamento a base di cannabis terapeutica non è stato associato a un effetto antinfiammatorio.

Lo studio è da intendersi come una “osservazione preliminare”, che “richiede ulteriori indagini in studi clinici di intervento più ampi e più lunghi. Tali studi ci consentiranno di determinare se la cannabis ha principalmente un ruolo di alleviare i sintomi o un effetto terapeutico antinfiammatorio più specifico”.

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