Oggi i medicinali a base di cannabis sono sempre più riconosciuti per il loro potenziale nel trattare condizioni e sintomi medici specifici. L’uso è principalmente orientato alla riduzione del dolore, ma anche al miglioramento della qualità della vita in diverse patologie croniche.

Gli studi mostrano che, nelle persone sane, gli effetti dei medicinali a base di cannabis sono dose-dipendenti. Nei pazienti, questi prodotti presentano generalmente un buon profilo di sicurezza, con effetti collaterali temporanei. L’intensità di tali effetti e i tassi di interruzione del trattamento possono variare in base alla dose, al rapporto THC:CBD, alla storia d’uso e alla durata della terapia.

Sono necessari trial clinici di maggiore qualità, condotti con medicinali standardizzati, per comprendere appieno sicurezza ed efficacia. La ricerca dovrebbe concentrarsi su dosaggi specifici, composizioni precise e differenze di risposta legate all’età e al sesso.

Questo articolo riassume lo studio di Leen, N., Kowal, K., Batalla, A., Bossong, M. (2024), The effects of standardised cannabis products in healthy volunteers and patients: a systematic literature review, Volume 15, Frontiers in Pharmacology, sezione Neuropharmacology.

I medicinali a base di cannabis nei Paesi Bassi: la storia di Bedrocan

Attualmente, nei Paesi Bassi, così come in Italia, solo due medicinali a base di cannabis sono approvati per condizioni specifiche:

  • Sativex® – spray oromucosale contenente CBD e THC, utilizzato per la rigidità muscolare nella sclerosi multipla.
  • Epidiolex® – soluzione orale contenente solo CBD, indicata per le crisi epilettiche gravi in rare sindromi epilettiche pediatriche.

Altri prodotti non approvati ma destinati all’uso medico sono disponibili da 20 anni attraverso un programma governativo di accesso speciale e sono oggi ampiamente utilizzati. I dati più recenti della Dutch Foundation for Pharmaceutical Statistics (SFK), relativi al 2022, riportano 41mila prescrizioni dispensate a circa 7.300 pazienti. In Italia invece Secondo i dati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel periodo 2019-2024, sono state registrate circa 100mila prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico, coinvolgendo circa 28mila pazienti con età media di 60 anni e una prevalenza femminile: il 70% dei soggetti è costituito da donne.

L’azienda Bedrocan

Dal 2003, l’azienda olandese Bedrocan produce infiorescenze di cannabis medicinale completamente standardizzate per il programma governativo. Offre diverse varietà (chemovar), ciascuna con concentrazioni specifiche di THC, CBD e terpeni aromatici, tutte prive di contaminanti.

Sebbene le infiorescenze Bedrocan e i derivati (come le soluzioni oromucosali) non abbiano ancora un’autorizzazione completa per indicazioni specifiche, sono disponibili su prescrizione in farmacia e sono stati impiegati in numerosi studi clinici, discussi nella sezione seguente.

Gli effetti dei medicinali a base di cannabis

Una revisione complessiva di 60 studi ha analizzato gli effetti delle infiorescenze e dei derivati Bedrocan sia in soggetti sani che in pazienti.

Effetti clinici nei pazienti.

Quattordici studi clinici su diverse patologie suggeriscono potenziali benefici. Di questi, 11 hanno indagato il dolore cronico utilizzando Bedrocan® o Bediol®. Secondo i risultati nei pazienti con dolore cronico, i prodotti inalati o le soluzioni oromucosali contenenti Bedrocan® (22% THC) o Bediol® (6,3% THC, 8% CBD) possono ridurre significativamente l’intensità soggettiva del dolore. Uno studio ha evidenziato anche una riduzione dell’uso di oppioidi.

Altri 3 hanno invece riguardato l’epilessia, utilizzando Bedrolite®. In bambini e adolescenti con epilessia severa, alte dosi (200–550 mg di CBD) di Bedrolite® (9% CBD) hanno ridotto la frequenza delle crisi. I caregiver hanno inoltre riportato miglioramenti nel sonno, nelle capacità cognitive e nel comportamento.

Ulteriori tre studi singoli forniscono indicazioni utili per future ricerche. Il primo sull’Alzheimer, utilizzando il Bedrocan®: dopo 12 settimane di assunzione orale, i pazienti hanno mostrato miglioramenti in agitazione, apatia, irritabilità e disturbi del sonno/alimentazione. Il secondo sulla Sclerosi Multipla: nei pazienti resistenti ai trattamenti standard, Bedrocan® (22% THC) ha ridotto l’impatto della rigidità muscolare.

E infine sul PTSD: veterani con PTSD cronico hanno riportato miglioramenti significativi, tra cui maggiore tranquillità e ridotta irritabilità, utilizzando Bediol® (6,3% THC, 8% CBD) come supporto al sonno.

Effetti fisiologici e psicologici

Trentotto studi su soggetti sani che utilizzavano prodotti Bedrocan hanno fornito importanti indicazioni:

Come agiscono nel corpo

  • Nei pazienti con dolore cronico, Bedrocan® e Bediol® possono ridurre intensamente il dolore percepito.
  • Un trial ha osservato una diminuzione dell’uso di oppioidi.

Come fanno sentire

  • Le formulazioni contenenti THC a dosi più elevate possono provocare euforia e far sentire “sballati”.
  • Dosi più alte aumentano anche la possibilità di effetti indesiderati come ansia, confusione o paranoia.
  • I prodotti contenenti solo CBD non provocano queste sensazioni.

Impatto sulla cognizione

  • I medicinali contenenti THC possono rallentare i tempi di reazione e alterare attenzione e memoria, soprattutto a dosi elevate.
  • I prodotti contenenti solo CBD non sembrano avere impatto sulle funzioni cognitive.

Interazioni tra THC e CBD

  • L’aggiunta di CBD può ridurre l’ansia, ma generalmente non attenua altri effetti del THC, come l’euforia o il peggioramento della memoria, anche con un rapporto CBD:THC di 3:1.

Effetti collaterali più comuni

Il profilo di sicurezza è buono e non sono stati riportati eventi avversi gravi. Gli effetti più frequenti sono:

  • Tosse (specie con vaporizzazione – 10–70%).
  • Capogiri (88% dopo inalazione).
  • Sensazione di “sballo” (20–80%).
  • Confusione mentale (25–37%).
  • Mal di gola e sapore sgradevole (25–35%).

Si trattava quasi sempre di effetti lievi e transitori.

Principali motivi di interruzione

Due fattori influenzano maggiormente l’abbandono del trattamento:

  1. Esperienza d’uso: chi ha poca familiarità con i prodotti contenenti THC tende a riportare più effetti collaterali.
  2. Dose di THC: dosi elevate aumentano il tasso di drop-out. Uno studio con 55 mg/die mostrava un 49% di abbandoni, contro l’1% di uno studio con 1,5 mg/die.

Cosa ci aspetta per i medicinali a base di cannabis?

Conclusioni degli studi clinici

  • Negli individui sani, gli effetti sono chiaramente dose-dipendenti e coinvolgono percezioni soggettive e funzioni cognitive.
  • Nei pazienti, i medicinali Bedrocan possono ridurre il dolore e offrire benefici in altre condizioni, con effetti collaterali anch’essi dose-dipendenti.
  • Sono necessari studi clinici più rigorosi per chiarire sicurezza ed efficacia delle singole varietà di cannabis, considerando dose, rapporto THC/CBD e caratteristiche individuali come età e sesso.

Priorità per la ricerca futura

Metodologia
Gli studi differiscono molto per modalità di somministrazione (inalazione vs orale) e misurazione degli effetti, rendendo difficile il confronto diretto. Serve maggiore uniformità.

Differenze individuali
Storia d’uso, sesso ed età possono influenzare la risposta clinica. Servono trial che analizzino queste variabili.

Dose e composizione
Anche all’interno dei prodotti Bedrocan ci sono differenze tra formulazioni e dosaggi. È necessario riportare sempre in modo chiaro contenuto di THC e CBD, tipo di preparazione e via di somministrazione.

Articolo a cura di Bedrocan, azienda leader nella produzione di cannabis terapeutica

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