In questi ultimi anni l’uso della cannabis a scopo terapeutico è diventato un trattamento sempre più discusso e diffuso anche in Italia, grazie anche alle attività divulgative di CLINN e a un crescente numero di medici che la prescrivono per trattare un grande ventaglio di patologie e condizioni resistenti ai trattamenti convenzionali.
Accanto a questa crescita, emerge una questione delicata che riguarda molti pazienti: la copertura assicurativa sanitaria. In Italia — come nella maggior parte dei Paesi europei — le assicurazioni sanitarie private non coprono i costi della cannabis terapeutica, ma è il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a garantire la rimborsabilità solo in casi limitati e ben circoscritti.
Perché le assicurazioni non la coprono
Il motivo principale risiede nella mancanza di un riconoscimento uniforme e standardizzato della cannabis come trattamento farmacologico convenzionale. Sebbene in Italia la cannabis terapeutica sia legale e possa essere prescritta dai medici, viene ancora considerata una terapia non convenzionale, soprattutto perché – nel recente passato – era possibile averla solo come preparazione galenica. In questi ultimi anni, però, abbiamo visto come le cose siano rapidamente cambiate e i cannabinoidi sono ora disponibili come farmaci standardizzati altamente sicuri e controllati.
Tuttavia, le compagnie assicurative non la includono ancora tra le prestazioni sanitarie rimborsabili, analogamente a quanto accade con altri trattamenti sperimentali o complementari.
I rimborsi regionali
Esistono tuttavia alcune eccezioni. Il Sistema Sanitario Nazionale prevede delle rigide regole riguardo a prescrizione e rimborsabilità, che le varie Regioni, con proprie delibere, hanno ulteriormente regolamentato. In linea di massima, la fornitura gratuita o rimborsabile di cannabis terapeutica avviene per specifiche patologie, come ad esempio:
- Dolore cronico e neuropatico
- Spasticità da sclerosi multipla
- Nausea e vomito da chemioterapia
- Glaucoma resistente alle terapie convenzionali
In questi casi, il costo viene sostenuto dal SSR, in un regime di erogazione pubblica controllata. Il problema principale è che le regole variano da regione a regione. Ti consigliamo di dare un’occhiata alla nostra sezione “Legislazione”, dove trovi i dettagli di prescrizione e rimborsabilità regione per regione.
Uno scenario destinato a cambiare
La mancata copertura assicurativa rappresenta oggi una delle barriere all’accesso alla cannabis terapeutica in Italia. Tuttavia, man mano che il suo uso diventa più accettato e supportato da evidenze scientifiche, è plausibile che in futuro le compagnie assicurative rivedano le proprie politiche, introducendo piani integrativi o forme di rimborso parziale per i pazienti che ne hanno necessità.
Nel frattempo, la consapevolezza e l’informazione restano strumenti fondamentali per orientarsi tra normative complesse, percorsi burocratici e costi da sostenere. Comprendere lo scenario attuale è il primo passo per contribuire a cambiarlo.