La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale (SNC). Si tratta di una reazione anomala delle difese immunitarie, che attaccano il SNC, arrivando a danneggiare la mielina, cioè la guaina che riveste e isola le fibre nervose. Perdendo il rivestimento, le fibre non riescono più a trasmettere correttamente gli impulsi alle varie terminazioni nervose.

La sclerosi multipla può esordire ad ogni età, anche se comunemente viene diagnosticata nei giovani tra i 20 e i 40 anni. Si tratta di una malattia cronica, per la quale al momento non si conosce una cura definitiva, nonostante siano disponibili diverse terapie, in grado di rallentarne la progressione.

I segni della malattia dipendono dal sito in cui si sono verificate le lesioni al sistema nervoso. Alcuni dei sintomi più comuni della malattia sono mancanza di energia, disturbi visivi, calo della sensibilità, disturbi intestinali e vescicali, bruciori o dolori e disturbi dell’attenzione o della memoria. A questi, possono aggiungersi rigidità muscolare, accompagnata da spasmi, depressione, problemi di coordinazione sia a livello degli arti che del tronco e disturbi del linguaggio.

Non è ancora chiaro quali siano le cause della sclerosi multipla, che potrebbe dipendere da diversi fattori, legati all’ambiente alla predisposizione genetica e ad agenti infettivi.

Cannabis e sclerosi multipla

Ad oggi, non esiste una vera e propria cura contro la sclerosi multipla, perché si tratta di una malattia irreversibile. Ci sono però due strategie di intervento farmacologico: la prima include farmaci che mirano a modificare il decorso della malattia, l’altra si occupa di migliorare la qualità della vita del paziente, intervenendo sui sintomi.

Tra i rimedi messi in campo contro il dolore provocato dalla sclerosi multipla, è stata inserita anche la cannabis ad uso terapeutico. In Italia, a partire dal 2013, i medici possono prescrivere il Sativex, uno spray ad uso orale composto da una preparazione vegetale costituita da una miscela di cannabidiolo e delta 9-tetraidrocannabinolo, viene utilizzato per alleviare la spasticità dei muscoli, quando altri medicinali non abbiano fatto effetto.

Un recente studio di revisione, pubblicato lo scorso ottobre, ha analizzato il ruolo di THC e CBD e della loro combinazione nel trattamento della sclerosi multipla. L’analisi suggerisce che “i cannabinoidi possono aiutare a trattare il dolore neuropatico” nei pazienti affetti da sclerosi multipla, “come terapia aggiuntiva a trattamenti del dolore già stabiliti”. Nonostante numerose ricerche mostrino l’efficacia dei medicinali a base di CBD e THC nella riduzione della spasticità causata da SM, gli autori della revisione sottolineano la necessità di effettuare “ulteriori ricerche“, dato che i risultati di quelle condotte in precedenza risultano, a volte, contraddittori o poco chiari.

Gli effetti del Sativex vennero analizzati da diversi studi: nel 2007, un gruppo di studiosi del Regno Unito testò le proprietà antispastiche del medicinale su 189 pazienti con SM, evidenziando una diminuzione della spasticità dopo un trattamento durato 6 settimane. Nel 2010, una nuova ricerca su 666 pazienti fece emergere una riduzione della spasticità, mentre nel 2011, venne realizzato il primo studio di Fase III controllato con placebo. Vennero scelti 572 soggetti a cui venne somministrato lo spray per 4 settimane: tra questi, 272 ottennero un miglioramento maggiore del 20% nella spasticità e vennero scelti per proseguire lo studio di altre 12 settimane. Il trattamento mostrò la diminuzione del dolore e della spasticità, dimostrando l’efficacia di Sativex come terapia aggiuntiva, in soggetti con spasticità refrattaria.

Gli studi evidenziano l’importanza dell’uso della cannabis terapeutica come trattamento aggiuntivo ai farmaci tradizionali, per alleviare il dolore e ridurre la spasticità. Ma ulteriori studi sono necessari, per fornire ai ricercatori “una conoscenza più approfondita degli effetti dei farmaci cannabinoidi su spasticità, dolore e cognizione”.

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