La cannabis FM1 è una delle due varietà di marijuana prodotte direttamente in Italia, nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. L’altra è la cannabis FM2 ed entrambe vengono utilizzate per scopi terapeutici. La qualità FM1 è disponibile in Italia a partire dal 2018, quando le Regioni e le Province autonome sono state informate della commercializzazione della sostanza, tramite una nota.

La composizione

Con la nota del 23 novembre 2018, il Ministero della Salute ha comunicato la disponibilità di “lotti di sostanza attiva a base di cannabis denominata Cannabis FM1”. Essa è composta da infiorescenze essiccate che contengono percentuali di THC comprese tra il 13 e il 20% e percentuali di CBD inferiori all’1%.

Per omogeneizzare il principio attivo, le infiorescenze vengono prima essiccate e poi triturate, così da garantire la presenza della stessa percentuale di principi attivi in tutte le dosi. “Se al contrario i fiori si lasciassero integri - spiegò al tempo il direttore dello Stabilimento Chimico, Antonio Medica - ognuno avrebbe un contenuto diverso e ciò implicherebbe un’ulteriore variabile al momento della prescrizione”.

Inizialmente, la cannabis FM1 era stata pensata per sostituire il Bedrocan , la varietà olandese con il 22% di THC, ma la diversa composizione è valsa alla qualità italiana una presenza più blanda di THC. La sostanza viene fornita in barattoli da 5 grammi alle farmacie che ne fanno richiesta, per la preparazione dei farmaci galenici, che verranno poi somministrati al paziente come indicato sulla ricetta medica.

Il Nome

Il nome di questa qualità di cannabis indica lo stabilimento Farmaceutico Militare (FM) e la presenza, all’interno del prodotto, di una percentuale molto più alta di uno solo dei due principali cannabinoidi (1). Quando si iniziò a pensare di realizzare un prodotto da affiancare all’FM2, l’idea era quella di creare una varietà di cannabis che contenesse i due principi attivi secondo le stesse percentuali del Bedrocan, la qualità olandese che al tempo aveva il 19% di THC. Per questo, il nuovo prodotto avrebbe dovuto chiamarsi FM19, ma col tempo cambiarono sia la percentuale di THC del Bedrocan (che raggiunse il 22%), sia il reale contenuto della nuova qualità italiana.

Quando può essere utilizzata?

La cannabis terapeutica FM1, così come le altre varietà disponibili in Italia, può essere utilizzata in supporto alle terapie tradizionali, quando queste non si siano dimostrate efficaci o abbiano provocato effetti collaterali secondari. La FM1 può essere utile come:

  • Analgesico in patologie che provocano spasticità associata al dolore, come la sclerosi multipla.
  • Trattamento contro il dolore cronico.
  • Strumento per prevenire nausea e vomito causati dalle terapie antitumorali come radioterapia e chemioterapia.
  • Stimolante dell’appetito in persone affette da cachessia, anoressia o in pazienti oncologici.
  • Trattamento del glaucoma.
  • Farmaco in grado di ridurre i movimenti involontari associati alla sindrome di Gilles de la Torurette.

Chi la prescrive?

Le modalità di prescrizione della qualità FM1 sono le stesse delle altre varietà di cannabis terapeutica. Quindi, qualsiasi medico abilitato ed iscritto all’albo può compilare una ricetta medica per permettere al paziente di accedere alla marijuana per scopi medici, se vengono soddisfatte le condizioni patologiche sopra descritte. Per la prescrizione è possibile rivolgersi anche ai medici di Clinn, tra i maggiori esperti italiani di cannabis medica e specializzati nell’uso di cannabinoidi per scopi terapeutici. Qui puoi trovare il medico Clinn più vicino a te. Oltre alle prestazioni a pagamento, diverse Regioni italiane prevedono prescrizioni rimborsabili dal Sistema Sanitario Regionale, che rendono l’accesso alla sostanza gratuito in alcuni determinati casi.